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Educação e Filosofia

versão impressa ISSN 0102-6801versão On-line ISSN 1982-596X

Resumo

MEDICI, Rita. Coercizione e formazione. Il rapporto tra progetto educativo e teoria politica nel pensiero di Gramsci. Educação e Filosofia [online]. 2014, vol.28, n.55, pp.39-57. ISSN 1982-596X.

La domanda è se vi sia contraddizione, in Gramsci, tra la prospettiva educativa (“formazione”), e la convinzione che per trasformare la società attuale in “società regolata” - che corrisponde a quella che Marx chiamava società comunista - sia necessario utilizzare mezzi coercitivi (“coercizione”). Si esaminano le differenze tra la proposta di società futura di Marx e quella di Gramsci. Diversamente da Marx, Gramsci non mette al centro della futura società “il fiorire dell’individualità”, considerando una certa standardizzazione del lavoro (e del lavoratore) come inevitabile. Ma il “gorilla ammaestrato” di Taylor in realtà non esiste, esso resta pur sempre un uomo; Gramsci crede perciò che anche dagli sviluppi del fordismo possano nascere nuove prospettive sociali alternative. Non è però uno sviluppo indolore, né automatico. In un diverso contesto, quello socialista, potrà esservi un forma di auto-coercizione che i lavoratori potranno sviluppare, un “nuovo conformismo”. Quindi Gramsci ha della coercizione un concetto abbastanza positivo, ritenendo egli che i processi economico sociali non possano prescindere da essa. Ciò vale anche sul piano storico-politico: Gramsci accetta e sostiene la necessità in certi casi dell’utilizzo delle maniere forti. Anche nella concezione di come debbano avvenire l’istruzione e l’educazione (la “formazione” dell’uomo), Gramsci crede al valore, in quei processi, di una certa dose di coercizione. Non vi è quindi contraddizione per Gramsci tra coercizione e formazione, tra prospettiva educativa e teoria politica.

Palavras-chave : Formazione; Coercizione; Educazione; Politica.

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